Un problema comune dei tappeti erbosi è la presenza del feltro del prato, uno strato di vegetazione morta e decomposta che si deposita sul fondo del terreno.
Di solito è di colore giallo paglierino e tende e formarsi in inverno e in estate, durante i periodi in cui si verifica un forte stress termico.
Lo strato vegetativo decomposto è formato principalmente da residui di radici e parti aeree. Questi detriti, derivanti dal taglio o dalla degradazione naturale delle piante, vengono a stretto contatto con il suolo.
L’attività microbica presente nel feltro è molto elevata, sono presenti funghi buoni, che contribuiscono alla formazione di sostanze organiche fondamentali per arricchire il terreno; e funghi patogeni, che possono provocare danni al tappeto erboso.
L’eccesso di feltro è però sempre un problema: se lo spessore è di oltre 3 millimetri, il prato va in sofferenza.
Di cosa parliamo
Il feltro è sempre dannoso per il terreno?
Come anticipato, è l’eccesso di feltro a diventare pericoloso per il terreno e, di conseguenza, per il prato.
Una quantità elevata impedisce scambi idrici e gassosi, limita l’assimilazione e la circolazione dei nutrienti e veicola elementi patogeni che possono far ammalare seriamente il tappeto erboso.
Con il feltro, anche la circolazione dell’acqua è difficoltosa, il terreno non ottiene tutto l’apporto necessario e anche la termoregolazione ne risente.
Il feltro va rimosso tutto?
In realtà no, rimuovere interamente il feltro è sbagliato. Attraverso di esso, il prato riesce a difendersi, regolare la temperatura e nutrirsi tramite la decomposizione di alcune sostanze naturali. Togliendolo tutto, si va a compromettere la crescita e lo sviluppo del tappeto erboso.
Quando eliminare il feltro dal prato?
Il periodo migliore per rimuovere il feltro è a fine estate, a metà settembre; oppure a fine inverno o inizio primavera, nel mese di marzo.
In ogni caso, bisogna controllare lo spessore, se è sotto i 2-3 mm, può anche non essere eliminato.
Il feltro va eliminato anche negli altri periodi dell’anno, se è presente in grandi quantità, facendo attenzione alla temperatura del terreno, che non deve essere né troppo calda e né troppo fredda.
Come procedere alla rimozione del feltro
Il feltro va rimosso dal prato usando degli attrezzi che possono essere manuali, a scoppio o elettrici. Il miglior sistema è quello dei tagli verticali, con successiva rimozione meccanica del materiale e smaltimento.
Il taglio verticale può essere eseguito con lame posizionate su un pettine, ed effettuato a sfioro oppure con una leggera incisione. Prima di procedere, è consigliato irrigare il prato qualche ora prima.
Puoi rimuove il feltro dal prato anche come segue:
- Accorcia il taglio a 2,5-3 cm.
- Utilizza un’arieggiatore manuale o una macchina arieggiatrice.
- Raccogli il materiale con un normale rastrello con pettine fitto o un tagliaerba con raccolta.
Al termine della sfeltratura va osservato il tappeto erboso e valutato il diradamento. Se è eccessivo, puoi procedere con la risemina del prato; in alternativa, esegui una concimazione a base di azoto, per stimolare la crescita, ed effettua irrigazioni abbondanti ma poco frequenti.
Inoltre, ricorda di potenziare l’attività microbica con sostanza organica a pH subacido; taglia l’erba senza superare 1/3 dell’altezza: introduci microrganismi benefici come il trichoderma reesei e streptomyces; utilizza solo tagliaerba polverizzanti se decidi eseguire la tecnica del mulching.