La stagione ideale è ideale per pensare a rinnovare il prato, perché le temperature sono ancora miti e il maggior tasso di umidità facilita la germinazione dei semi e l’attecchimento delle piccole piantine.
Se vivi, in particolare, nel Sud Italia, puoi pensare di realizzare un prato in gramignone, un tappeto erboso rustico, molto resistente al caldo e alla siccità, in grado di sopravvivere anche se viene effettuata scarsa manutenzione.
Di cosa parliamo
Perché preferire un prato in gramignone
Il gramignone, il cui nome scientifico è Stenotaphrum secundatum, è una specie di graminacea a foglia larga, che appartiene alla famiglia delle Poaceae, la migliore se si desidera un prato facile da realizzare e da mantenere.
È la specie rustica più resistente all’usura e al calpestio, riesce a sostenere temperature molto alte, vicino ai 40°C e tollera bene la siccità, riuscendo a vegetare anche in presenza di condizioni climatiche molto difficili.
È adatto anche all’ombra, può essere piantato nelle zone ombreggiate laddove altre specie di prato fanno fatica a vegetare.
Il gramignone, rispetto ad altre erbacee, non ha bisogno di molta manutenzione: necessita con meno frequenza di irrigazioni, che però vanno aumentate nel periodo estivo, e di poche concimazioni.
Questa specie è dotata di stoloni che coprono il terreno e colonizzano facilmente, e attecchiscono con radici molto profonde. Le piantine si intersecano andando a creare una rete di erba molto fitta. Se desideri un prato fitto, quello di gramignone è sicuramente la scelta ideale.
Come mettere a dimora il gramignone
Per realizzare il prato non si usano i semi di gramignone, ma le piantine già sviluppate che vengono messe a dimora nel terreno, o tramite l’uso di rotoli pronti.
Prima di procedere, bisogna preparare il terreno in modo che possa accogliere correttamente le piantine. Se scegli di realizzare il prato con piantine germinate e radicate, considera di dover posizionare circa 5 piantine per mq. Crescendo e andandosi a sviluppare, ricopriranno tutto il suolo.
Per mettere le piantine in terra puoi usare un piantatoio manuale, utile per realizzare il buco che le accoglierà.
Le piantine di gramignone vanno posate nel periodo che va dalla metà di marzo a fine aprile, per avere a fine estate/inizio autunno, un bel prato folto e resistente al calpestio.
Zolle di gramignone
Se non vuoi utilizzare le micropiantine di gramignone puoi scegliere il prato a rotoli. Puoi acquistare le zolle d’erba già pronte da stendere sul terreno che dovrai aver lavorato e preparato in precedenza.
Se vivi nel Sud Italia, puoi posare il prato a rotoli di gramignone anche a metà settembre e godere della sua bellezza fino a quando le temperature non si abbassano troppo.
Considera che il gramignone non sopporta il gelo prolungato e che sotto i -5°C va in forte sofferenza. È quindi ideale per le zone mediterranee con clima temperato. In inverna entra in dormienza e non smette di crescere fino all’arrivo della primavera.
Quando riprende la fase vegetativa, riacquista, in poco tempo, tutto lo splendore e il suo bellissimo verde. È questo il momento in cui bisogna fare qualche irrigazione, tenendo conto dell’andamento delle piogge nel periodo, e dargli nutrimento con del concime per prato.
Quando l’erba cresce, bisogna intervenire col taglio a un’altezza non troppo bassa, usando un tagliaerba.
Differenza tra gramigna e gramignone
Il prato di gramignone è composto da piantine a foglia larga, mentre quello di gramigna ha fili d’erba più sottili ma entrambi permettono di ottenere un tappeto erboso molto denso e compatto.
Sono entrambe specie erbacee molto resistenti, adatte al clima mediterraneo, che offrono un aspetto verde ed omogeneo, tipico del prato inglese.