L’acidità del terreno è molto importante per far crescere le piante sane e forti, in particolare quelle che preferiscono un pH basso come le azalee, i rododendri, le ortensie blu e i mirtilli.
Se il tuo terreno è troppo alcalino, potresti notare problemi di crescita, carenze nutritive e un minore assorbimento di minerali essenziali.
Nel caso in cui il giardino si trovi in una zona di pianura, caratterizzata da poca piovosità, è molto probabile che il terreno sia poco acido, il che comporta sofferenza alla pianta che non riesce a produrre abbastanza clorofilla, con conseguente comparsa di foglie ingiallite.
È possibile intervenire con alcuni metodi per modificare il pH, acidificando il terreno in modo natura, senza che le piante soffrano. Vediamo come fare.
Di cosa parliamo
Analizzare il pH del Suolo
Prima di intervenire, bisogna determinare il livello di pH attuale del terreno. Puoi farlo utilizzando un kit di analisi del suolo, disponibile nei negozi di giardinaggio, oppure inviando un campione a un laboratorio specializzato.
Il pH viene misurato su una scala da 0 a 14, dove 7 è neutro. Un suolo acido ha un pH inferiore a 7, mentre un terreno alcalino supera questo valore. Per piante acidofile, l’ideale è un pH tra 4,5 e 6.
In base al risultato ottenuto dalla misurazione e al tipo di terreno, potrai intervenire per renderlo più acido.
Metodi naturali per acidificare il terreno
Puoi utilizzare materiali organici che acidificano gradualmente il suolo senza impatti negativi sull’ecosistema, come:
- Torba acida: la torba di sfagno, mescolata al terreno, aiuta a ridurre il pH e migliora la ritenzione idrica.
- Compost di aghi di pino e foglie di quercia: possono essere utilizzati per modificare lentamente il pH del suolo.
- Letame ben decomposto: alcuni tipi di letame, come quello di bovino o equino, possono contribuire ad acidificare il suolo, se utilizzati con moderazione.
Ci sono poi altri metodi che puoi provare:
Fondi caffè
È un sistema molto usato per aumentare l’acidità del terreno da coltivare, devi disporre dei fondi di caffè sul terriccio, questi abbasseranno il pH rendendo il suolo più acido e pronto per la coltivazione delle specie di piante adatte a questo tipo di terreno. Essendo il caffè la sostanza che abbassa il pH, puoi anche realizzare un infuso e utilizzarlo per irrigare il terreno.
Polvere di zolfo
Questo elemento è efficace per acidificare il terreno perché i batteri presenti nel suolo lo trasformano in acido solforico. Devi utilizzare 1 kg di zolfo per 10 metri quadrati di terreno, inserendolo a circa 15 cm di profondità. Una soluzione ideale soprattutto per terreni molto estesi.
Acidificanti chimici
Se vuoi delle soluzioni chimiche e più veloci, puoi provare il solfato di alluminio, che però va dosato con attenzione per evitare danni alle piante. Anche il solfato ferroso può essere utile: oltre a ridurre l’alcalinità, fornisce ferro, essenziale per prevenire la clorosi ferrica.
In tutti i casi, cerca di monitorare con regolarità il pH del suolo in modo da adattarlo alle esigenze delle piante acidofile.
Altri consigli utili
Anche l’acqua e i fertilizzanti influenzano l’acidità del suolo: se usi quella del rubinetto, sappi che è ricca di calcio e magnesio, che potrebbero rendere il terreno più alcalino nel lungo periodo. Per cui preferisci l’acqua piovana per irrigare.
Per quanto riguarda la concimazione, scegli fertilizzanti acidi come il solfato d’ammonio ed evita concimi a base di calce o nitrato di calcio che rendono molto più alcalino il suolo.
Ricorda che dovrai intervenire sul pH in base alle esigenze delle piante che decidi di coltivare, per evitare di commettere errori e comprometterne la crescita.