Irrigare il prato dopo la semina è fondamentale per aiutare le piantine a radicare e favorire lo sviluppo del tappeto erboso. Bisogna farlo con criterio, evitando errori che possono compromettere la germinazione e la salute del prato.
Vediamo come procedere e perché è importante comprendere i bisogni specifici dei semi, se vuoi un tappeto erboso bello e resistente nel tempo.
Di cosa parliamo
Quanto è importante l’umidità per la germinazione?
I semi per il prato sono in uno stato “secco”, senza umidità, aperta la confezione, per avviare il processo di germinazione bisogna che si reidratino e restino all’interno di un ambiente umido per un periodo di 7-15 giorni, in base alla temperatura e alla tipologia di seme.
I semi per germogliare devono restare umidi per tutto il tempo; dopo che il processo è iniziato, non è possibile interromperlo e se nel mentre, il seme si secca, la germinazione viene interrotta e l’erba non può più crescere.
Vento e temperatura fanno la differenza
Dopo la semina bisogna prestare attenzione alla temperatura ambientale, più è alta e più frequenti dovranno essere le irrigazioni. Questo perché il caldo porta l’acqua ad evaporare rapidamente, per cui in estate bisogna aumentare la frequenza delle annaffiature.
Anche il vento non va trascurato, perché può asciugare velocemente il terreno, anche in quelle giornate autunnali non molto calde. Per cui, controlla e gestisci le irrigazioni anche in base a questo elemento, facendo attenzione ad evitare di irrigare nelle giornate particolarmente ventose.
Quanta acqua dare al prato dopo la semina
La regola dell’irrigazione del prato è quella di dare poca acqua ma spesso, bisogna che le irrigazioni siano brevi ma frequenti, diciamo ogni 3-4 ore, tenendo conto delle condizioni atmosferiche, tra cui temperatura, vento e umidità.
Ti consigliamo di irrigare il prato poco prima dell’alba o del tramonto per evitare le ore più calde della giornata durante l’estate, mentre puoi pensare di irrigare nelle ore diurne ( ma non centrali) in primavera e in autunno, poiché la sera e la notte mantengono il terreno umido grazie proprio all’umidità naturale.
Dopo la germinazione dei semi puoi ridurre la frequenza delle irrigazioni: dopo mattina, pomeriggio e sera, puoi passare a mattina e pomeriggio, fino ad arrivare ad innaffiare ogni 2-3 giorni, solo nelle prime ore del mattino
Errori da evitare dopo la semina
L’irrigazione eccessiva può diventare un problema, l’acqua stagnante crea pozzanghere nel prato rovinandolo. Se il terreno raccoglie tanta acqua, l’aria può fuoriuscire e, di conseguenza, le radici delle piantine marcire. È possibile notare questo fenomeno per l’odore di muffa e lo scolorimento blu-grigio del prato, che sono i primi segnali della mancanza d’aria nel terreno.
Nel caso tu abbia già dato un eccesso di acqua, puoi rimediare con l’aeratore, un attrezzo che serve a praticare dei fori profondi in modo che l’ossigeno ritorni alle radici dell’erba, favorendo il drenaggio.
Durante la pianificazione dell’irrigazione tieni conto anche delle precipitazioni naturali: dopo piogge abbondanti, evita di annaffiare per qualche giorno.
Anche la siccità è un pericolo per la piantine, soprattutto dopo la semina, quindi presta attenzione anche a non far passare troppo tempo tra un’irrigazione e l’altra. Non è fondamentale irrigare in profondità durante questa fase, ma calcolare bene i tempi tra un’irrigazione e l’altra.
Dopo circa 3 settimane dalla semina, quando i semi del prato saranno germogliati ricorda solo di mantenere il terreno sempre umido fino a quando l’erba non sarà ben radicata, altrimenti il tappeto erboso morirà dopo poco tempo.