È possibile fare la pacciamatura con l’erba tagliata del prato? La risposta è sì, ma è importante sapere come e quando farla, per evitare di sprecare lo sfalcio.
Un prato curato è sicuramente bello da vedere, valorizza la propria casa e migliore l’aspetto del giardino, ma richiede molto impegno.
Tra le varie attività di manutenzione del prato c’è il taglio dell’erba, che solitamente, viene riversata negli appositi bidoni e gettata via. Ma in realtà è possibile riciclarla e usarla come pacciame per il prato stesso o per l’orto.
Un buon modo per provvedere con il fai da te al nutrimento del terreno, limitando gli sprechi. Scopriamo come fare.
I benefici della pacciamatura
La pacciamatura può essere effettuata prima della semina per proteggere le piantine che si svilupperanno, e in autunno, per coprire il terreno e proteggerlo dalle gelate invernali.
Qualunque suolo con piantine, che sia un prato o l’orto, devono essere coperte con il pacciame, in particolare, i cinque benefici principali sono:
- Protezione delle radici che, grazie alla pacciamatura, non soffrono gli sbalzi di temperatura e, in particolare il freddo.
- Durante l’estate, il sole non disseccherà il terreno.
- Le piante infestanti vengono completamente eliminate.
- Sono ridotti i tempi da dedicare alla cura del terreno, evitando le operazioni di sarchiatura e diminuendo le irrigazioni.
- Grazie all’erba, il terreno sarà arricchito immediatamente dalle sostanze nutritive necessarie.
È possibile utilizzare per la pacciamatura qualunque materiale organico asciutto o poco umido e non putrefatto.
Vanno bene gli scarti di piante come il fogliame, la segatura, il fieno e la paglia sminuzzati, ma anche gli scarti dell’orto e l’erba tagliata. Vediamo nello specifico come usare quest’ultima.
Pacciamatura usando gli scarti d’erba tagliata
I residui di erba tagliata del tappeto erboso contengono quantità elevate di azoto, nutriente fondamentale a tutte le piante per crescere e svilupparsi.
È importante che l’erba non sia marcia, dopo il taglio va lasciata seccare leggermente, prima di usarla come pacciame.
Non bisogna fare strati spessi o schiacciarla: l’erba umida può favorire marciume e sviluppo di malattie delle piante. La decomposizione provoca calore che può danneggiare la pianta, e lo strato troppo compatto impedisce l’ossigenazione del terreno.
Quando si taglia l’erba del prato con un rasaerba, questa viene sminuzzata dalle lame, e tende a compattarsi e marcire prima. È consigliato mischiare paglia o foglie secche.
Inoltre, è molto importante che lo sfalcio non contenga semi, altrimenti, con la pacciamatura, si svilupperanno nuove piantine infestanti sul prato o nell’orto.
Dopo aver realizzato la pacciamatura, bisogna controllarla periodicamente, in modo da capire quale dovrà essere la frequenza delle innaffiature, in base all’umidità dello strato realizzato.
Ricordiamo, che la pacciamatura riduce l’evaporazione e mantiene costante il tasso di umidità, il che permette la diminuzione del fabbisogno di acqua nel terreno. Questo vuol dire che, che le irrigazioni saranno meno numerose del solito.
La pacciamatura non è l’unico modo per utilizzare l’erba tagliata, ma è sicuramente uno dei metodi convenienti per nutrire il prato o l’orto, e limitare l’utilizzo dei concimi.