Il trifoglio è un nemico ostico per chi desidera avere un prato perfetto, uniforme e compatto, oltre a rovinare l’estetica del tappeto erboso, è anche un segnale che qualcosa chiaramente non va.
Cerchiamo di capire quali sono le cause della diffusione del trifoglio nel prato e quali sono i migliori metodi per rimuoverlo.
Di cosa parliamo
Perché il trifoglio non fa bene al prato
Le specie di trifoglio sono davvero tante: acetosella cornuta, trifoglio giallo o trifoglio a fiore bianco, e all’interno del prato, queste piantine vengono considerate come infestanti.
Questo perché le piantine di trifoglio hanno una diffusione molto rapida, andando a rovinare la superficie omogenea del tappeto erboso.
Il trifoglio sottrae la luce all’erba perché ha foglie molto larghe, se ignori la sua presenza, nel giro di pochissime settimane vedrai il prato sostituito da un tappeto di trifoglio.
Quindi, il primo consiglio che ti diamo è quello di agire subito con misure che combattono e prevengono la diffusione della pianta.
Tipologie più comuni di quadrifoglio
Le specie di trifoglio più diffuse all’interno dei giardini italiani sono:
- Trifoglio cornuto (Lotus corniculatus)
- Acetosella cornuta (Oxalis corniculata)
- Trifoglio bianco (Trifolium repens)
- Trifoglio dei prati o trifoglio rosso (Trifolium pratense)
Ora vediamo quali sono i vari metodi a disposizione per rimuoverli, anche in base alle condizioni del giardino e a quelle ambientali.
Tagliare il trifoglio
Se nel prato ci sono pochi esemplari di trifoglio, puoi agire tagliandoli con un tosaerba, evita di strapparli a mano perché le radici restano nel terreno e faranno rinascere le piantine.
Questo metodo è utile all’inizio della stagione, quando noti una minima quantità di trifogli, ma non è la soluzione se c’è già un’infestazione estesa.
Scarificare il tappeto erboso
Se il prato è già ampiamente infestato dal trifoglio, la soluzione migliore è quella di procedere scarificando il prato. Se le aree sono piccole puoi procedere con uno scarificatore manuale: agisci all’inizio dell’autunno, quando il suolo è ancora abbastanza caldo e umido. Come alternativa, puoi farlo in primavera, preferendo i giorni più caldi
Con la scarificazione, il terreno è mosso sia modo longitudinale che trasversale, in modo che l’ossigeno arrivi sotto la superficie, così che il trifoglio e gli stoloni vengono estratti completamente. Le piante di trifoglio devono poi essere raccolte avendo cura di non lasciare residui vegetali. Nelle aree scarificate, devi procedere con la trasemina preferendo un mix di rigenerazione rapida che limiteranno alle infestanti di diffondersi velocemente.
Scopri come fare la trasemina del prato.
Pulire il prato
Se non possiedi uno scarificatore e il trifoglio si è insediato solo in una zona specifica del prato, puoi provare a utilizzare la vanga che rimuove lo strato di radici. Le buche vengono poi coperte con del terriccio da prato pressato, su cui cospargere dei semi da prato per la rigenerazione. Dopo ricopri i semi con un altro strato sottile di terriccio e annaffia regolarmente fin quando non compaiono i primi fili d’erba.
Diserbante selettivo
Se vuoi combattere l’infestazione di trifoglio senza aspettare puoi utilizzare del diserbante selettivo, che puoi somministrare al prato se sei munito di patentino o, in alternativa, puoi farlo fare a un giardiniere professionista.
Tramite l’utilizzo di questi prodotti specifici puoi eliminare solo le erbe infestanti a foglia larga, ma bisogna fare attenzione al modo di utilizzarlo: il tempo deve essere mite e la giornata calma, senza vento. La temperatura ottimale è compresa tra 15 e 20°C, bisogna evitare di applicare il diserbante quando il sole è troppo forte o nelle giornate in cui è prevista pioggia. Il terreno deve essere caldo e il prato totalmente asciutto, oltre al fatto che devono essere trascorse almeno 2 settimane dall’ultima concimazione e 6 giorni dal taglio del prato.